Dopo una lotta interiore ho deciso di scrivere un approfondimento su come usare l’intelligenza artificiale. Devo ammettere infatti, che sono stata in dubbio per mesi se farlo oppure no.
Le perplessità di scrivere un articolo sull’ intelligenza artificiale erano tante sono sincera, perché ne parlano praticamente tutti e vanno a noia anche a me.
Non ce la faccio più di vedere contenuti scritti dai Guru del web, su “Come ho fatto il caffè usando l’intelligenza artificiale” oppure di “Come grazie all’intelligenza artificiale mi sono svegliato al mattino e mi sono trovato 100.000 euro nel conto in banca”.
Così come sono un po’ stanca dei contenuti sui prompt. Ne ho visti tanti: “Usa questi prompt e realizzerai 100 reel in 10 minuti!”, siamo seri suvvia!
È vero i prompt possono essere utili per usare e sfruttare al meglio le funzionalità dell’intelligenza artificiale, ma allo stesso tempo non ci possiamo segnare e memorizzare tremila prompt! Come se poi fossero tutti utili per il nostro business. E poi diciamo anche che non è che sarà l’uso di determinati prompt a farti svoltare il lavoro! Ecco l’ho detto!
Cosa penso dell’intelligenza artificiale
Ho però sviluppato uno modo personale di usare l’intelligenza artificiale e volevo raccontartelo, perché magari vuoi capire come rendere più umano l’utilizzo di questo strumento.
Niente paura, non ti indicherò i prompt giusti o su come il mio lavoro di consulente SEO, è cambiato e diventato migliore grazie all’intelligenza artificiale.
Ti voglio raccontare il tipo di approccio che ho avuto e che sto perfezionando con il tempo.
Questo perché non voglio essere nemmeno una di quelle professioniste che rifiutano l’intelligenza artificiale a priori, perché l’AI esiste e ci sarà nel prossimo futuro e saperla usare, invece che rifiutare può essere solo un aiuto! Anche perché i nostri competitors lo fanno e il rischio è solo quello di rimanere indietro.
I miei primi approcci con l’Intelligenza artificiale
Mi ricordo ancora quando due anni fa circa, lavoravo ancora in agenzia come SEO Specialist, ci fu una riunione del mio capo, sempre sul pezzo sulle novità SEO e del settore in generale, in cui a noi del team content, ci informava che aveva acquistato uno strumento per scrivere dei testi con l’intelligenza artificiale. Non era Chat GPT, era un altro strumento di cui non ricordo il nome e la sensazione fu di sgomento e scetticismo.
Io e il mio collega Copywriter, dopo la riunione, eravamo un po’ confusi e passatemi il termine “spaventati” perché dovevamo metterci alla prova con una macchina.
Abbiamo iniziato a usare lo strumento, era ancora agli inizi e proponeva dei testi davvero orribili, lasciatemelo dire, erano spiacevoli da leggere e molte volte non avevano senso.
Mi ricordo che perdevo più tempo a cercare di sistemarli e renderli più accettabili, ma il risultato era pessimo, non riuscivo proprio a vedere in quel testo nulla che potesse ispirarmi e peggiorava anche il lavoro SEO, insomma i primi rapporti tra me e l’intelligenza artificiale non sono iniziati nel migliore dei modi.
Lo strumento di SEO Zoom per l’intelligenza artificiale
Ho poi iniziato a provare lo strumento che SEO Zoom mette a disposizione per l’AI, l’ho testato per i testi di piccole schede e-commerce e devo dire che il rapporto tra me e l’AI è migliorato, perché velocizzava alcuni processi che di solito sono lunghi e ripetitivi. Ho capito che l’intelligenza artificiale mi dava una mano per creare più rapidamente testi piccoli e diversi tra di loro e il risultato finale non era male.
Ho iniziato a usare ChatGPT per fare attività di brainstorming per sviluppare idee
Quando invece ho iniziato a lavorare in libera professione ho deciso di sperimentare anche io ChatGPT. Ho provato poco Gemini, ho fatto alcuni test (molto pochi) ma non mi ha molto convinto e ho continuato a usare Chat GPT.
Ho iniziato prima timidamente a usarlo per fare brainstorming. Avevo tremendamente bisogno di uno strumento che mi aiutasse in questa attività perché, se prima in agenzia questa fase lavorativa si faceva banalmente davanti a un caffè con i colleghi o con riunioni dedicate, da libera professionista con chi potevo confrontarmi, con la macchina del caffè?
Ho così’ iniziato a usare Chat GPT per: suggerimenti e idee varie. Ho cominciato a chiedere a Chat GPT di suggerirmi dei temi per avere un piano editoriale SEO, in base a un determinato argomento e devo dire che mi ha suggerito in molti casi idee a cui io non avrei mai pensato!
Ho deciso di usare Chat GPT per aiutarmi con il mio podcast sulla SEO. L’ho usato, ad esempio, per darmi una mano nella intro di “Impara a fiorire con a SEO” e l’ho adattata al mio stile e devo dire che mi piace molto. Gli ho chiesto di suggerirmi lo script del primo video e mi ha fornito una scaletta che mi ha subito conquistata! Mi ha aiutato nella creazione della mia prima newsletter!
Ecco io e ChatGPT siamo diventate amiche!
Usare l’intelligenza artificiale per scrivere i contenuti
Ho preso sempre più familiarità e ho iniziato a usare l’intelligenza artificiale, per superare il blocco dello scrittore. Mi capita spesso che, quando devo scrivere un articolo, soffro la sindrome della pagina bianca, devo avere un testo che mi possa ispirare.
Infatti, prima dell’avvento dell’intelligenza artificiale, facevo sempre delle ricerche in rete dei contenuti che consideravo interessanti, mettevo in un file le parti che ritenevo valide e poi iniziavo a scrivere e a dare vita al contenuto!
Ho iniziato a usare Chat GPT allo stesso modo. Dopo un’accurata ricerca delle parole chiave e dopo una scaletta di come voglio trattare il contenuto, sviluppo il contenuto per topic, usando Chat GPT
Ci tengo a dire che non uso Chat GPT per la ricerca di parole chiave, uso un tool SEO. Sono un’affezionata cliente di Seo Zoom, ho conseguito anche una certificazione e ho sostenuto l’esame con la brava Elisa Contesotto. E’ importante avere dati precisi per le keyword SEO!
Dopo questi passaggi preliminari, faccio le mie richiesta a Chat GPT sviluppando il contenuto per Topic.
In questo modo ho già dato vita a un contenuto variegato perché non ho chiesto a Chat GPT di scrivere un semplice articolo e stop. Ho generato un contenuto dove io ho pensato ai topic. Mi capita spesso poi di chiederne altri quando scrivo e sono in fase creativa, perché mi rendo conto di non aver approfondito al meglio l’argomento.
Ora inizia l’umanizzazione, rileggo attentamente il risultato che mi ha fornito, lo modifico in maniera corposa nelle parti dove non mi convince, modifico il tone of voice se serve.
L’azione che faccio sempre è eliminare tutte le volte che leggo la parola “ESPLORARE”! Non fatemi leggere più “In questo articolo esploreremo” che mi viene l’orticaria!
Sono attenta, anche alla formattazione del testo, perché un testo di Chat GPT viene fuori con tutti i capo lettera maiuscoli e anche quello non va bene!
Poi lo “umanizzo”, lo rendo mio, fornisco il mio punto di vista, oppure cerco di dare una visione unica, in base al cliente di riferimento. Cerco sempre di renderlo unico!
Chat GPT per scovare i refusi di un testo
Uso Chat GPT anche per scovare i refusi su piccoli testi. Anche se non è precisissimo. Lo faccio soprattutto per documenti ufficiali che devo consegnare ai clienti, dove ho l’ansia di non vedere l’errore perché l’occhio è abituato a quel testo, avendolo letto molte volte!
Ora la impiego quotidianamente e mi aiuta per diversi processi che sarebbero molto più lunghi.
Sicuramente potrei usarla meglio, ma per adesso va bene così!
Questo articolo non è stato scritto con Chat GPT e spero si veda!
E tu come utilizzi l’intelligenza artificiale? Se hai bisogno di un supporto per integrare l’intelligenza artificiale e la SEO contattami e raccontami il tuo progetto!